Avvocato in diritto delle locazioni e condominio a Palermo

Lo studio si occupa di controversie afferenti le materie del diritto delle locazioni e condominiale.

In materia locatizia lo studio si occupa di redazione ed assistenza nei contratti di locazione sia ad uso abitativo che uso commerciale, ordinario o canone concordato, commerciale, nonché di sfratti e azioni di rilascio dell’immobile.

In ambito di diritto condominiale, nello specifico lo Studio Legale si occupa di:

  • Impugnative di delibere assembleari;
  • Immissioni;
  • Contenzioso tra condomini;
  • Pareri pro veritate in materia condominiale;
  • Responsabilità dell’amministratore di condominio: si ricorda che in questi casi è prevista la mediazione obbligatoria.

L’avvocato esperto in diritto delle locazioni e condominio risponde

Le controversie condominiali sono gestite da avvocati esperti in diritto condominiale. Gli avvocati hanno il compito di assistere i clienti nel risolvere dispute riguardanti ripartizione delle spese, manutenzione, rumori, danni e altri problemi tipici che possono sorgere all’interno di un condominio. In base alla situazione concreta, gli avvocati possono rappresentare i singoli condomini, o l’intero condominio per il tramite dell’amministratore pro tempore che lo rappresenta.

Le spese legali del condominio, come quelle per un avvocato che assiste l’amministratore o l’intero condominio in una causa, sono generalmente ripartite tra tutti i condomini in base alle rispettive quote millesimali di proprietà. Queste spese rientrano nelle spese comuni e devono essere approvate dall’assemblea condominiale. In alcuni casi, se la causa riguarda solo alcuni condomini o se c’è una sentenza che dispone diversamente, le spese legali possono essere ripartite in modo differente.

L’avvocato dell’amministratore di condominio è solitamente pagato dal condominio stesso, in quanto l’amministratore agisce nell’interesse comune dei condomini. Le spese legali sono ripartite tra tutti i condomini secondo le quote millesimali, come parte delle spese condominiali o secondo altra regola dettata dal regolamento Tuttavia, se l’amministratore è coinvolto in una causa personale o se ha agito con dolo o colpa grave, potrebbe dover sostenere personalmente le spese legali.

I condomini che ritengono di essere stati danneggiati dall’operato dell’amministratore possono rivolgersi a un avvocato specializzato in diritto civile. L’avvocato può assistere i condomini nel contestare le decisioni dell’amministratore, nel chiederne la revoca o nel promuovere azioni legali per il risarcimento dei danni subiti da responsabilità professionale.

L’avvocato che si occupa di diritto civile che cura in particolare cause condominiali altri non è che un professionista specializzato in diritto condominiale, ovvero nella materia che regola i rapporti tra condomini, le parti comuni dell’edificio e l’amministrazione condominiale. L’avvocato che si occupa di diritto condominiale, assiste i clienti nella risoluzione di controversie legate alla vita condominiale. Può rappresentare i singoli condomini o l’intero condominio per il tramite dell’amministratore pro tempore fornendo consulenza legale, redigendo atti e partecipando a eventuali cause da promuovere o intentate contro il condominio o contro il singolo condomino.

Il legale del condominio è scelto dall’assemblea condominiale, su proposta dell’amministratore o di uno o più condomini. La decisione deve essere presa con la maggioranza prevista dalla legge o dal regolamento condominiale. L’amministratore può suggerire un avvocato di fiducia, ma la scelta finale spetta sempre all’assemblea. In casi urgenti o di necessità, l’amministratore può conferire l’incarico a un legale anche senza previa autorizzazione dell’assemblea, ma dovrà poi sottoporne la nomina alla ratifica assembleare alla prima riunione utile.

Per risolvere controversie condominiali, bisogna partire dal dialogo e dalla mediazione che per legge è obbligatoria, cercando un accordo tra le parti. L’amministratore può svolgere un ruolo di facilitatore ma in caso di contrasti insanabili si può ricorrere a un mediatore professionista. Se la mediazione fallisce, si può adire l’autorità giudiziaria, perché la mediazione civile è condizione di procedibilità.

La mediazione condominiale è un procedimento di risoluzione alternativa delle controversie, in cui un mediatore imparziale assiste le parti nel trovare un accordo soddisfacente per tutti. Il mediatore non decide, ma facilita il dialogo e la negoziazione. La mediazione è obbligatoria ai sensi del comma 1 art. 5 D.Lgs. 28/2010, così come riformato dall’art. 7 D. Lgs 149/2022) richiede la partecipazione attiva dei condomini interessati. Si svolge in incontri privati, in cui le parti espongono i propri interessi e soluzioni innanzi al mediatore. Se si raggiunge un accordo, questo viene formalizzato in un verbale vincolante per tutte le parti interessate. Il procedimento di mediazione è retto dal principio di segretezza.

Per denunciare l’amministratore di condominio, è opportuno prima contestare formalmente il suo operato, inviando una raccomandata e o una pec con i rilievi e chiedendo chiarimenti. Se l’amministratore non risponde adeguatamente, si può convocare un’assemblea per discutere la questione e valutare la revoca. In caso di gravi irregolarità e/o reati, come appropriazione indebita o falso in bilancio, si può presentare una denuncia alle forze dell’ordine o alla Procura della Repubblica e si può procedere alla immediata revoca.

In caso di liti condominiali, è importante mantenere sempre la calma e cercare il dialogo. Si può chiedere l’intervento dell’amministratore per mediare tra le parti e trovare una soluzione. Se il conflitto persiste, si può proporre una mediazione civile e successivamente si può ricorrere all’autorità giudiziaria, avviando una causa civile.

Un amministratore di condominio può essere segnalato all’assemblea condominiale, che ha il potere di revocarlo e nominarne uno nuovo. In caso di gravi irregolarità e/o reati, si può presentare una denuncia alle forze dell’ordine o alla Procura della Repubblica. Si può anche segnalare l’amministratore all’associazione professionale di categoria a cui appartiene, come ANACI o UNAI, che hanno codici deontologici e possono applicare sanzioni disciplinari. Nei casi di violazioni amministrative, si può fare un esposto alla Polizia Municipale o all’ufficio comunale competente.

Un amministratore di condominio può essere denunciato per diverse ragioni, tra cui: appropriazione indebita di fondi condominiali, falso in bilancio sul piano penale; mancata convocazione dell’assemblea, omessa esecuzione di delibere assembleari, gravi inadempienze contrattuali, violazioni del regolamento condominiale o delle norme di legge sul piano civile. Inoltre, può essere denunciato per comportamenti illegittimi o dannosi, come la mancata manutenzione delle parti comuni, l’omessa riscossione delle quote condominiali o la stipula di contratti non autorizzati.

Si può fare causa al condominio quando si ritiene che i propri diritti siano stati lesi o quando il condominio non adempie ai suoi obblighi, come: ripartizione errata delle spese condominiali, mancata manutenzione delle parti comuni, danni causati da infiltrazioni o altri problemi strutturali, delibere assembleari illegittime o dannose, comportamenti molesti o illegittimi di altri condomini.

Il procedimento per ottenere la convalida di sfratto può avviarsi ad opera del locatore:

  1. per finita locazione: quando il contratto è scaduto o sta per scadere ( licenza);
  2. per morosità: in caso di mancato pagamento del canone decorsi venti giorni dalla scadenza prevista, oppure in caso di mancato pagamento, nel termine previsto, degli oneri accessori quando l’importo non pagato superi quello di due mensilità del canone.
    In tutti i casi la procedura si avvia con una intimazione, rivolta dal locatore al conduttore, di lasciare libero l’immobile, con contestuale citazione in udienza del conduttore per la convalida.
  1. Non comparire, e in tal caso il giudice ordina la convalida esecutiva efficace dopo 30 giorni;
  2. Presentare opposizione, ma se questa non è fondata su prova scritta, il giudice concede comunque la convalida il rilascio dell’immobile, con ordinanza immediatamente esecutiva;
  3. Oppure comparire e, se si tratta di uno sfratto per morosità, chiedere che venga concesso un termine di grazia (non superiore a 90 giorni) per consentire il pagamento dei canoni non onorati.

L’avvocato che si occupa di condominio è un professionista specializzato in diritto civile condominiale. Si occupa di assistere i clienti nella risoluzione di controversie legate alla vita condominiale, come quelle relative alle spese, alla manutenzione, ai rumori molesti, ai danni e ad altri problemi comuni. Può rappresentare i singoli condomini o l’intero condominio per il tramite dell’amministratore, fornendo consulenza legale, redigendo atti e partecipando a eventuali cause da intraprendere.